La Champions ha lasciato degli strascichi, più pesanti che mai, almeno poco pronosticabili alla vigilia.
Partiamo da quello più scontato, anche se con un grado di difficoltà maggiore visto quello che abbiamo notato sul campo. La Juventus è per la sesta volta consecutiva agli ottavi di finale. Lo ha fatto grazie a una zampata di Douglas Costa, recuperato al top, buttato in campo per l’esordio in Champions League e ha voluto griffare una partita a modo suo, nel più brasiliano dei modi.
Farà più rumore il suo gol e la conseguente qualificazione (con due turni di anticipo, particolare non banale) o la prima sostituzione in stagione di Cristiano Ronaldo? La spiegazione di Sarri è linearissima: aveva paura si potesse far male e ha preferito non rischiare visto che aveva notato un brutto movimento e conseguente smorfia del suo campionissimo. Nessun caso quindi, il titolone – giustamente – è tutto per Douglas Costa e la qualificazione.
E’ passato quasi in secondo piano invece il risultato per le altre due italiane che avevano giocato il giorno prima. In casa Napoli, la vicenda del ritiro interrotto ha tenuto banco per tutta la notte e il giorno successivo. Dopo 24 ore le acque si sono calmate, rispetto alla burrasca di qualche ora prima. Non è ancora tutto tranquillo, ci vorrà ancora del tempo, ma gli spettri che aleggiavano intorno a Castelvolturno si sono ridimensionati.
E’ evidente che il rapporto fra Ancelotti e De Laurentiis non sia al massimo: e generalmente quando i risultati non arrivano non può che essere così. Probabilmente possiamo dire anche che il rapporto sia al minimo storico, ma pericoli imminenti di separazioni comunque non ce ne sono.
Ora però la frattura va ricomposta. Quella fra la squadra e la società, quella fra la società e l’allenatore, e anche quella fra l’allenatore e la squadra (visto che poi Ancelotti al ritiro è andato). Da ieri ci sono stati i primi importanti chiarimenti (soprattutto fra De Laurentiis e Ancelotti) ma intanto la società, attraverso il primo comunicato ha anticipato con chiarezza le intenzioni nei confronti degli “ammutinati”. Sono in arrivo multe salate, anche se poi questo “maledetto” ritiro (definito con il secondo comunicato costruttivo e non punitivi) verrà gestito da Ancelotti (nei tempi e modi). Quindi almeno formalmente (e anche questo non era scontato) c’è la conferma della leadership dell’allenatore. Che questa forte frizione sia il preludio a una separazione prima della scadenza naturale del contratto nel 2021 è prematuro per dirlo. Di sicuro le responsabilità di una situazione decisamente caotica è da cercare in ognuna delle tre componenti. La parola – come sempre – passerà sempre al campo. Un campo che finora è stato avaro con il Napoli e che quindi probabilmente ha portato a questa situazione.
Come i risultati hanno portato alle dichiarazioni molto forti di Conte. Conte si è scagliato contro la sua dirigenza, rea di non parlare abbastanza e di non sottolineare quello che lui sta comunicando da diverso tempo: la rosa è corta e soprattutto nell’ultimo periodo ha dovuto chiedere gli straordinari ai suoi ragazzi. Conte sa che sta spingendo la macchina sempre al limite e che i suoi ragazzi stanno certamente dando qualcosa in più. Ha anche ragione quando dice che la rosa potrebbe non essere adatta per arrivare subito a quello che chiede e che alcune valutazioni estive potevano essere più approfondite. Ma è altrettanto evidente che si ragiona a posteriori e soprattutto non tenendo conto che ci sono stati gli infortuni (due soprattutto) che lo hanno privato di due elementi fondamentali come Sensi e Sanchez. Senza contare gli ultimi stop di Asamoah e Gagliardini. Ma quest’estate, soprattutto rispetto alle altre vincolato dal FFP, l’Inter ha speso e ha cercato di accontentare Conte nel miglior modo possibile. Ha speso 150 milioni (e si è impegnata a spenderne altri 50 a giugno) per allestire la rosa secondo le indicazioni arrivate anche da Conte. E ha cercato di accontentarlo anche sul fronte cessioni privandosi di Icardi, Nainngolan e Perisic (sui valori tecnici dei quali nessuno ha mai avuto nulla da dire, tanto è vero che lo stanno dimostrando nelle loro esperienze attuali). E’ chiaro che non tutto è stato perfetto (non è arrivato Dzeko, dalle tre cessioni non sono arrivati capitali da reinvestire) ma è altrettanto vero che era molto difficile poter fare meglio. Come dice sempre Conte non si può costruire tutto in poco tempo. Bisogna avere pazienza anche in questo campo. E comunque questo non toglie l’ottimo lavoro che Conte sta facendo sul campo. A Conte non piace perdere: questo l’Inter lo sapeva e l’ha preso apposta.
Un altro che ha dovuto gestire una situazione estremamente complicata, addirittura più complicata dei nerazzurri, è certamente Fonseca a Roma. E’ riuscito a fare di necessità virtù, ha dato un’anima e un gioco alla squadra, nonostante i numerosissimi infortuni. Ora prova a seguire l’onda ancora pure in Europa, Ancora con una nuova formazione, ma sempre con la stessa mentalità.
Quella mentalità che può “salvare” l’Atalanta. Il City di Guardiola ha fatto il tiki taka al contrario negli ultimi 10 minuti, quando – senza portiere – avrebbe potuto perdere e rilanciare i bergamaschi. Ma al di là della rabbia e della frustrazione per l’ultima porzione di gara, l’Atalanta spera che il City possa fare il City anche nelle prossime due partite. Se infatti gli uomini di Guardiola non dovessero perdere le prossime due partite, l’Atalanta potrebbe ancora qualificarsi al turno successivo. Vuoi vedere che una volta pagato lo scotto riesce l’ennesimo miracolo ai Gasp boys???
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
Altre notizie - Altre news
Altre notizie
- 23:00 Ci pensa Luis Alberto: un gol del Mago e la Lazio espugna il "Ferraris". Genoa battuto 1-0
- 22:30 Juventus, Giuntoli: "Felici di Allegri. A fine anno programmeremo assieme il futuro"
- 22:00 Il derby può regalare lo scudetto all'Inter, Marotta: "Potrebbe essere un avvenimento storico"
- 21:30 5 o 6 in Champions, ma le italiane in Europa il prossimo anno possono essere 10
- 21:00 L'Inter tiferà per il Marsiglia in Europa League: in caso di successo con Correa sarà addio
- 20:50 Qui Zingonia: Notiziario del 19/4
- 20:40 Jacobelli: "Che soddisfazione Gasp. Milan, tracollo non è colpa di Pioli"
- 20:35 Atalanta U23: sabato con la Pro Sesto
- 20:30 Braglia: "Gasp in una big, perché no? E magari nella sua Juve..."
- 20:21 De Paola: "Gasp-Juve? E' un ex a volte troppo col dente avvelenato"
- 20:01 Atalanta subito in campo dopo il Liverpool: Scalvini ha lavorato a parte
- 18:00 Cinque italiane in Champions, Gravina: "Grande risultato per il nostro movimento"
- 17:00 Inter, top player nel mirino delle big europee: Ancelotti ha chiesto Bastoni, PSG su Thuram
- 16:05 Milan scarico, senza idee e big deludenti: la conferma di Pioli è sempre più difficile
- 15:40 Primavera: sabato ad Alzano contro la Juventus
- 15:30 Vivaio:il programma del weekend (20-22/4)
- 15:20 Probabili formazioniLe probabili formazioni di Monza-Atalanta: Scamacca, Lookman e De Ketelaere per due maglie
- 15:03 Roma, idea Chiesa per la prossima stagione. E la Juve punta Gudmundsson: i dettagli
- 14:01 Zazzaroni: "La Roma ha meritato la semifinale, si è dimostrata superiore al Milan"
- 13:41 Carnesecchi cambia agente. Lo apprezza la Juve, ma l'addio di Musso è più probabile
- 13:00 Italiano asso di coppe. La sua Fiorentina arriva sempre almeno in semifinale
- 12:06 Atalanta-Fiorentina, quando si recupera? C'è il rebus data
- 12:00 Napoli, pressing su Conte: pronto un ricco triennale. L'alternativa è Gasperini
- 11:30 Olympique Marsiglia, Gasset trova l'Atalanta in semifinale: "Punteremo anche sui giovani
- 11:05 Le pagelle di De Roon: l'anima della Dea. Incrocia Jones, travolge chiunque
- 11:00 La più grande rivoluzione dell'era Lotito è dietro l'angolo. Igor Tudor è solo il primo tassello: in estate prepariamoci all'anno zero della Lazio
- 10:50 Le pagelle di Gasperini: stavolta la sconfitta è dolce. L'Atalanta sa anche soffrire
- 10:00 La Roma non cede mai il controllo. Altro successo contro il Milan, ora il Leverkusen
- 09:50 Gasperini a Sky: "Nella mia carriera non ci sono coppe, ma questa è una bella medaglia" - VIDEO
- 09:30 Esclusiva TALe pagelle - Capolavoro Dea, fioccano i 7 in pagella!
- 09:15 Gasperini in conferenza: "Liverpool? Io scherzavo, ma sono uscite due partite storiche"
- 09:01 Luca Percassi a Sky: "Un qualcosa di unico aver battuto la squadra più forte al mondo"
- 09:00 Europa League, il quadro delle semifinali: la Roma parte dall'Olimpico, Atalanta a Marsiglia
- 08:30 Djimsiti a Sky: "Grazie ai tifosi per averci spinto in Semifinale"
- 08:30 Atalanta-Liverpool 0-1, le pagelle di TMW: è la Dea delle meraviglie, Salah double face
- 08:15 Nemmeno nei sogni più belli: l'Atalanta elimina il Liverpool e vola in semifinale
- 08:00 Liverpool eliminato dall'Atalanta, Van Dijk: "Non era facile ma non siamo contenti"
- 07:52 L'Eco di Bergamo apre con la qualificazione della Dea: "Magnifica Atalanta"
- 07:45 Luca Percassi si gode la serata: "Questa è stata la vittoria di tutta l'Atalanta"
- 07:25 Tuttosport in prima pagina sul ritorno in campo della Juve: "Tutti vogliono Yildiz"
- 07:23 Il Corriere dello Sport in prima pagina sulla qualificazione della Roma: "L'Eroica"
- 07:22 L'apertura de La Gazzetta dello Sport: "Sballo Roma, inferno Milan. L'Atalanta fa la storia"
- 05:00 PRIME PAGINE - Le aperture dei quotidiani sportivi di venerdì 19 aprile
- 00:06 Conference League, le magnifiche quattro: il programma delle semifinali
- 23:58 La dedica di Djimsiti: "Qualificazione per tutta Bergamo e per tutti i tifosi dell'Atalanta"
- 23:54 FOTO - L'Atalanta fa festa anche perdendo, Liverpool eliminato. Le migliori foto della partita
- 23:53 Europa League, le magnifiche quattro: il programma delle semifinali
- 23:47 Atalanta in semifinale, Zappacosta: "Abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti"
- 23:46 Ultim'oraEuropa League, il Marsiglia vince ai rigori col Benfica e raggiunge l'Atalanta in semifinale
- 23:36 FOTO - Le immagini incredibili dell'impresa nerazzurra contro il Liverpool