A volte, per capire quanto si è ricchi, bisogna guardare lontano da casa. Mentre l'Atalanta lotta per l'Europa, a Cagliari sta sbocciando definitivamente un fiore coltivato con cura nelle serre di Zingonia. La parabola di Marco Palestra è quella del predestinato che ha saputo costruirsi: nato mezzala "lenta" nelle giovanili, trasformato in terzino (ambidestro) devastante dall'Under 17 in poi. Oggi, quel ragazzino che ascoltava ed eseguiva in silenzio è diventato un treno ad alta velocità che sta dominando la Serie A. Il prestito in Sardegna non è stato un parcheggio, ma un master di specializzazione che sta restituendo alla Dea un giocatore totale, pronto per i palcoscenici più prestigiosi.
NUMERI DA PREDESTINATO – Le statistiche sono l'alfabeto del calcio moderno e quelle di Palestra parlano una lingua chiarissima: è il primo italiano per dribbling riusciti, quarto assoluto in Serie A dietro a funamboli come Atta e Nico Paz. Salta l'uomo con una facilità irrisoria, più di quanto facciano attaccanti puri come Yildiz o lo stesso De Ketelaere. Non è un caso se gli addetti ai lavori hanno scomodato un paragone pesante, definendolo l'"Hakimi italiano". Un accostamento audace senz'altro, ma dalla terra sarda anche il ds Angelozzi lo ha incoronato "laterale destro più forte d'Europa". Esagerazioni? Forse, ma la capacità di strappare e creare superiorità numerica è merce rarissima.
L'ESAME DI LAUREA CONTRO LOOKMAN – Se la fase offensiva ruba l'occhio, è nella propria metà campo che Palestra ha convinto gli scettici. La prova del nove è arrivata proprio contro l'Atalanta. In quella sfida, il giovane esterno si è trovato di fronte il cliente più scomodo possibile: Ademola Lookman. Poteva essere un massacro, è stato un trionfo difensivo. Palestra non ha abboccato alle finte del nigeriano, reggendo l'urto fisico e la velocità dell'ex compagno. «Lui ed Ederson sono di un altro livello», ha ammesso Marco con umiltà, ma il campo ha detto che quel livello lui l'ha già raggiunto, annullando una delle ali più forti del continente.
CASSAFORTE NERAZZURRA – Le sirene di mercato, inevitabilmente, hanno iniziato a suonare. L'Inter, alle prese con i dubbi sulla fascia destra, ha già cerchiato il suo nome in rosso, e la Nazionale maggiore (dopo l'exploit in Under 21) è molto più di una semplice suggestione in vista dei playoff di marzo. Ma a Zingonia dormono sonni tranquilli: il cartellino è di proprietà, il controllo è totale. L'Atalanta si trova nella posizione ideale: può decidere se monetizzare una plusvalenza mostruosa o, molto più probabilmente, riportare alla base un titolare fatto e finito per il prossimo decennio. Comunque vada, sarà un successo.
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Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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