Juventus e Donnarumma, la connessione è reale.
Fino a poco tempo fa l’alternativa per Raiola nella trattativa con il Milan era solo virtuale: solo due grandi club avevano espresso interesse immediato per il portiere, ma senza aver fatto una offerta.
Ovvero PSG e Juventus, mentre le altre grandi non avrebbero potuto garantire l’investimento o la titolarità. Sia per parigini che per torinesi l’interesse espresso era stato discreto, in attesa di nuovi sviluppi. Che sono arrivati, con il rinnovo in fase di stallo e una distanza ancora sostanziosa tra richiesta di Donnarumma e offerta del Milan.
Una fase di stallo che ha spinto Raiola a chiedere un lancio - più che un rilancio - da parte delle possibile alternative. Per quanto riguarda l’alternativa francese, Leonardo ha preferito per ora tenere il PSG lontano dalla trattativa rossonera: non è stata fatta un’offerta ma nemmeno si è andati oltre l’interesse manifestato precedentemente; Leonardo ha deciso di rispettare gli equilibri rossoneri senza diventare motivo di disturbo, e solo qualora la situazione precipitasse, solo allora potrebbe vagliare se entrare in gioco.
Il PSG non può essere leva per le richieste di Donnarumma al Milan. Ma l’alternativa italiana sì che può esserlo.
La Juventus ha fatto un deciso passo avanti oltre la manifestazione d’interesse: non ci sono ancora offerte e cifre sul tavolo, ma Raiola è stato messo al corrente del fatto che la richiesta che non verrebbe esaudita dal Milan, sarebbe accolta dalla Juventus, con tanto di dovuto corrispettivo per il procuratore nella misura desiderata.
Era la leva in cui sperava e che aspettava l’agente, perché adesso può sedersi al tavolo con Maldini sapendo di avere un’altra forza contrattuale. Il Milan del resto aveva alzato fino a 8 milioni di €, che in fondo sono parenti dei 10 milioni richiesti da Donnarumma, e si aspettava un incontro a metà strada invece che un totale nulla di fatto come deliberato dall’agente. Il quale a questo punto non si aspetta evidentemente soltanto un riscontro alle richieste contrattuali, ma anche il totale accoglimento della propria robusta commissione, attorno ai 15 milioni di €.
Paratici e Nedved hanno messo Raiola, di nuovo, a proprio agio, e hanno cominciato le mosse per liberare spazio nel monte stipendi: in caso di arrivo di Donnarumma andrebbero via sia Szceszny che Buffon (Gigi forse via comunque), e un ulteriore sacrificio probabilmente a centrocampo sarebbe necessario. Ma aver dato le garanzie che cercava mette Raiola in posizione congeniale stile Hamilton che per vincere un Gran Premio parte dalla pole position.
Ci sono ancora due variabili da considerare.
La variabile Ibra: chiederà la conferma dei 7 milioni attraverso Raiola, e un rinnovo immediato senza un’unghia di ribasso nonostante abbia saltato metà partite, potrebbe instradare meglio l’altra trattativa raioliana.
E soprattutto, la variabile Gigio.
Personalmente, fino alla settimana scorsa non credevo minimamente possibile che Donnarumma potesse accasarsi da qualche altra parte. E tutt’ora lo reputo improbabile, ma gli ultimi eventi mi fanno scalare l’indice di terremoto da impossibile a improbabile.
Stante lo stallo, la variabile Gigio è l’unica che può risolvere la situazione. Dopo una vita a ingoiare stagioni amare, pare impossibile che il nuovo simbolo del milanismo decida di portare i suoi talenti da un’altra parte proprio ora che c’è da divertirsi. E quindi che gli uomini dei numeri parlino dei numeri, ma solo fino a un certo punto e finché non sarà Donnarumma stesso a farsi sentire dicendo “ok, trovare un accordo e basta, perché io rimango qua”.
E’ importante sottolineare che finora questo non è accaduto, e che il Milan si aspettava un segnale che non è ancora arrivato.
Ma Raiola agisce per conto di Donnarumma, non a sua insaputa.
Dunque basterà un’uscita bassa di quelle facili di Gigio, e lo stallo sarà risolto.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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