(di Andrea Losapio - TMW) - Partite straordinarie e poi cali drastici. Minuti di onnipotenza calcistica alternati a blackout che sembrano più dettati dalla testa che non dalle gambe. L'Atalanta di Gian Piero Gasperini era alla prova d'appello. Dopo i fantastici mesi del post pandemia, dove era stato sfiorato lo Scudetto - fiammella accesa fino al rigore di Cristiano Ronaldo al 92' di Juventus-Atalanta - e la semifinale di Champions, opportunità scomparsa al novantesimo per il gol di Marquinhos, questa era la stagione della definitiva consacrazione. E inizialmente era partita benissimo, con nove punti in tre partite contro Lazio, Cagliari e Torino.

Un girone dopo, nelle due partite è arrivato solamente un pareggio contro il Toro, più la sconfitta casalinga contro la Lazio. È giusto fasciarsi la testa per risultati completamente opposti? Fino a un certo punto, perché l'Atalanta si gioca il passaggio alla finale di Coppa Italia, l'accesso ai quarti contro il Real Madrid in una sfida epica per la storia nerazzurra, il quarto posto è a tre punti. La sensazione è che il treno Scudetto sia passato per i tanti passaggi a vuoto quando arrivano tre partite a settimana. E la preparazione di quest'anno, ovviamente risicata e molto differente da quella degli scorsi, abbia fatto la differenza.

C'è un problema in più, come visto contro il Torino. E in generale nelle ultime gare. L'Atalanta fa fatica a esprimere gioco per novanta minuti. A trovare soluzioni alternative all'imbucata per gli attaccanti oppure il solito Gosens che segna anche dalla fascia diversa dalla sua. C'è meno qualità e probabilmente è stata sottovalutata la cessione di Gomez dopo i primi ottimi risultati. L'argentino, oltre a essere uno stupendo giocoliere, sviluppava il gioco prendendo il pallone sulla propria trequarti e facendo girare tutto il meccanismo. Qualche volta andava a segno ma quasi sempre era più importante per il secondo passaggio che per l'ultimo.

L'Atalanta potrà quindi ambire al quarto posto? Sicuramente sì. Come provare a passare il turno contro il Real Madrid, o vincere la Coppa Italia. È evidente che però andranno utilizzati dei correttivi per questa sensazione di incompiutezza dopo l'addio del Papu. Quando non arrivano i gol, non se ne subiscono. Quando ci sono più reti nel corso della partita, raramente la porta rimane inviolata. Questione di sola mentalità oppure anche tecnico tattica? Il campione è ristretto ed è ingiusto dare giudizi affrettati. Gomez intanto si gusta la sua prima soddisfazione (conclusione però deviata) con il Siviglia. L'Atalanta cerca di guardare avanti, sperando di non avere sottovalutato l'addio del suo ex capitano.

Sezione: Calciomercato / Data: Lun 08 febbraio 2021 alle 17:30 / Fonte: TMW
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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