Nell'empireo dello sport, in particolare nel calcio che in Italia rappresenta una vera e propria religione laica, ci sono figure eroiche e figure esposte al vilipendio popolare. Tra queste ultime, c'è senza dubbio l'arbitro, una figura che troppo spesso diventa il bersaglio di critiche e frustrazioni.
L'immagine catturata in questa fotografia non mostra semplicemente tre uomini su un campo di calcio, ma una metafora vivente della giustizia sportiva e del rispetto. Al centro, l'arbitro: colui che con equilibrio, imparzialità e coraggio decide il fato di una partita, mentre stringe la mano ai capitani delle due squadre, è l'emblema di una responsabilità che va ben oltre il semplice svolgimento di un gioco.
L'Avvocato bergamasco Cesare Di Cintio, con la sensibilità di chi il campo l'ha diretto, non solo con il fischietto ma con la passione e l'etica, ci ricorda l'umanità che si cela dietro la divisa nera, lui che è stato un arbitro e questa bellissima foto postata sul suo account ufficiale Instagram lo testimonia al fischio d'inizio di una sfida giovanile tra Atalanta e Lazio.
Si, gli arbitri sbagliano, perché sono uomini, non macchine infallibili. Tuttavia, ciò che spesso sfugge al grande pubblico è l'impareggiabile livello tecnico e di credibilità raggiunto dalla nostra classe arbitrale a livello internazionale. "La tempesta di polemiche che si abbatte sugli arbitri settimanalmente non fa altro che sviare l'attenzione dal vero problema - esprime Di Cintio - la necessità di sostegno e rispetto verso questi professionisti del fischio. L'ex direttore di gara non si limita a una sterile difesa; invita a un esame di coscienza collettivo, a una riflessione profonda sul linguaggio e la mentalità corrosiva che avvelena il calcio."
Il percorso per diventare arbitro è irto di sfide, pressioni e paure. La preparazione è intensa, e la passione è il motore che guida questi individui in ogni decisione presa sul terreno di gioco. Non è un mestiere per deboli di cuore. È un ruolo che richiede coraggio, equilibrio e una forte etica personale.
La fotografia evoca il silenzio prima della tempesta, il momento solenne in cui tutto ancora può succedere e l'arbitro è al centro, garante di giustizia e di fair play. È un richiamo visivo potente a ciò che Di Cintio sostiene: "E' giunto il momento di elevare il dialogo, di abbandonare veleni e sospetti che non fanno altro che degradare il bel gioco".
In chiusura, l'appello dell'Avv. Cesare Di Cintio è un inno al rispetto e al sostegno: "Sosteniamo i nostri arbitri, professionisti indispensabili del calcio che, come gli atleti, dedicano la loro vita al miglioramento e alla crescita continua. Senza di loro, il gioco più bello del mondo non potrebbe esistere".
Di seguito il suo pensiero: "La bufera sugli arbitri della settimana scorsa mi ha fatto riflettere. Che la nostra classe arbitrale, come tutte le altre, possa commettere errori è un dato di fatto. Che la nostra classe arbitrale, a differenza di altre, abbia raggiunto livelli tecnici e di credibilità a livello internazionale quasi impareggiabili, è altrettanto appurato. Conosciamo il meccanismo delle polemiche strumentali, che mirano a riversare frustrazioni su una figura, quella dell'arbitro, troppo spesso presa come capro espiatorio di tutto ciò che non funziona nel mondo del calcio. Da ex direttore di gara, penso a quante sensazioni scorrano nella mente e nel corpo durante una partita, le paure, la pressione. Conosco però anche il lavoro che c'è dietro, la passione, la preparazione, il percorso. Tutti possono migliorare, anche la nostra classe arbitrale. Il sostegno, tuttavia, non può mancare, e certi attacchi non sono accettabili. Rivedere il linguaggio e la mentalità è complicato, ma è un passo in avanti necessario per creare un clima costruttivo. Veleni e sospetti non portano da nessuna parte. Sosteniamo i nostri arbitri, perché sono professionisti che meritano rispetto tanto quanto gli altri, perché sono una parte fondamentale del nostro amato calcio".
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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