Impossibile batterli. Settima vittoria, settima meraviglia in sette finali disputate. Il Siviglia conquista un'altra Europa League anche dopo la partita più lunga della storia. Una vera e propria maratona che ha incoronato la truppa di Mendilibar: un percorso eccezionale da inserire di diritto negli archivi della competizione. Così anche la Roma è stata costretta ad arrendersi. Perché la giornata di Budapest è sfibrante ma al contempo entusiasmante, una di quelle che ogni tifoso presente in Ungheria sognava di vivere. Nessun tifoso andaluso voleva mancare all'appuntamento e nessuno voleva perdersi lo spettacolo delle scenografie. Un autentico spettacolo: la coreografia del Siviglia recitava: "Imperium nostrum”. Insomma, l'Impero è davvero del Siviglia e ancora una volta il destino è andato in quella direzione.
È la favola di Mendilibar, che ha assunto il comando delle operazioni con il Siviglia in zona retrocessione e l'ha rialzato con grande maestria. Un gioco più verticale, meno lezioso, all'immediata ricerca delle punte. E dire che ieri sera il primo tempo della sua squadra era stato davvero brutto, registrando un assetto con poche idee e forse anche sorpreso dal cambio di atteggiamento di una Roma aggressiva che non ha temuto di andare in pressing avanzato.
È la favola di Jesus Navas, che a 37 anni conquista un altro Paradiso: gli è bastato un solo affondo, un solo traversone per rimettere in parità la contesa sfruttando il maldestro tentativo difensivo di Mancini finito nella porta giallorossa. Per Navas 140esima gara UEFA e quarta Europa League conquistata: roba per palati fini.
È la favola di Rakitic, il maestro del centrocampo. Nel primo tempo si batte con dannazione perché fa fatica a centrocampo, poi s'accende e fa tremare il palo con un collo sinistro ai limiti della perfezione. Protesta a lungo con Taylor, rischia in diverse occasioni, poi è glaciale dal dischetto.
È anche la favola di Bono, che si dimostra ancora una volta un eccellente para rigori. Respinge il tiro di Mancini con grande maestria, tocca anche il penalty di Ibanez dopo aver compiuto qualche ottimo intervento nel corso della partita. Montiel è l'uomo del destino e come al Mondiale deposita nel sacco il rigore decisivo.
Budapest dopo Colonia, Basilea, Varsavia, Torino, Glasgow ed Eindhoven. Il verdetto è sempre univoco: i Rojiblancos sono i padroni dell'Europa League.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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