Bastano pochi metri palla al piede per capire chi è Kevin De Bruyne. L’assist che accende il Maradona è il manifesto della sua superiorità: naturalezza, visione e freddezza. Il “Principe azzurro” ha conquistato Napoli senza clamori, con il suo sguardo glaciale ma caldo, la personalità vincente e la capacità di rendere semplice ciò che è straordinario. I dieci milioni lordi investiti per portarlo sotto al Vesuvio sono già un affare, e l’impatto tecnico ed emotivo lo dimostra.

IL DOPPIO VOLTO DI MCTOMINAY – Se il belga brilla, lo stesso non si può dire di Scott McTominay - descrive La Gazzetta dello Sport -. L’MVP dell’ultimo campionato, autore di 12 gol e simbolo dello scudetto, sembra smarrito. Dopo un’estate complicata e una preparazione ridotta, lo scozzese non è riuscito a mantenere la continuità. Il gol al Sassuolo aveva illuso su un ritorno ai livelli dello scorso anno, ma il rendimento resta altalenante. La medaglia, oggi, ha due facce: entusiasmo per KDB, incertezza per McTominay.

L’EQUILIBRIO DI CONTE – L’idea di avere De Bruyne e McTominay insieme, due top class in mediana, nasce dalla visione di Giovanni Manna, dalla capacità di investimento di De Laurentiis e dalla meticolosa organizzazione di Antonio Conte. Ma l’equilibrio è ancora da trovare. Lo scivolone di Milano ha acceso discussioni e libere interpretazioni: qualcuno ha perfino suggerito che l’arrivo di KDB abbia in qualche modo “oscurato” McTominay. Conte, però, resta convinto che sia solo una questione di condizione e di tempo.

NESSUN CASO DE BRUYNE – A complicare il quadro è arrivato il labiale catturato a San Siro, che ha scatenato polemiche. De Bruyne ha chiuso ogni illazione: «Non ci sono problemi con Conte. Io voglio solo giocare, divertirmi e vincere». Nessuna frattura, anzi: il belga si è caricato la squadra sulle spalle, riportando serenità con la sua leadership silenziosa e il suo talento inimitabile.

Napoli ha bisogno di entrambi: la luce di De Bruyne e la sostanza di McTominay. Se il belga ha già trovato il suo posto nell’anima della squadra, lo scozzese deve ancora uscire dal tunnel e ritrovare le certezze dello scorso anno. Perché per restare nell’élite internazionale serve la versione migliore di tutti. Conte lo sa: ora la vera sfida è trasformare una mediana di stelle in un’orchestra perfettamente armonica.

Sezione: Le Altre di A / Data: Ven 03 ottobre 2025 alle 09:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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