L’immagine è nitida: Artem Dovbyk davanti al dischetto, rincorsa breve, passo incerto, tiro leggibile. Berke Özer del Lilla che si allunga, para e diventa l’eroe della serata. Due volte, nello stesso lato, nello stesso incubo. Il bomber ucraino, che nella Liga aveva costruito la sua fama a colpi di gol, oggi sembra ostaggio della propria timidezza. Non sposta gli equilibri, non incide, e soprattutto ha perso il privilegio del rigore: Soulé l’ha scalzato, lasciandogli addosso il peso di un fallimento tecnico e psicologico.

IL NODO GASPERINI – Gasperini, che nella sua carriera ha spesso rigenerato attaccanti (da Milito a Zapata, fino allo stesso Muriel), oggi si trova davanti a una sfida complicata. Dovbyk non è il centravanti ideale per i suoi schemi: troppo statico per il fraseggio rapido e continuo che chiede ai suoi attaccanti, poco incline a cucire con trequartisti e mediani. Eppure il tecnico giallorosso non ha intenzione di abbandonarlo: lo sprona, lo difende, ma sa che l’errore di giovedì ha aperto una ferita che va chiusa in fretta.

IL RISCHIO DI UN’OCCASIONE PERSA – Firenze può rappresentare l’ultima chiamata. La Roma ha bisogno di un riferimento offensivo e senza Dybala le responsabilità offensive ricadono su di lui. Domenica scorsa aveva illuso con il gol al Verona, ma ora serve continuità, serve un segnale forte. Gasperini lo ha definito «entrato bene» contro il Lilla, ma quel giudizio positivo è stato cancellato dagli errori dal dischetto. Stavolta non ci sarà spazio per attenuanti: un nuovo passo falso peserebbe come un macigno.

TRA ORGOGLIO E CONCORRENZA – Il destino di Dovbyk è legato anche al momento no di Evan Ferguson - spiega La Gazzetta dello Sport -, che non segna in un club dal 24 ottobre scorso e non è al meglio fisicamente. Un appannamento che, paradossalmente, regala all’ucraino un vantaggio competitivo: sarà probabilmente lui a guidare l’attacco al Franchi. Ma la fiducia di Gasperini non è infinita, e in caso di un’altra prova opaca la Roma potrebbe riconsiderare gerarchie e scelte in vista del mercato di gennaio.

IL PESO DEL PASSATO – Dovbyk dovrà aggrapparsi al ricordo di un gol segnato proprio alla Fiorentina nella passata stagione. Non basterà, ma potrebbe aiutarlo a riannodare il filo con se stesso e con una porta che sembra improvvisamente rimpicciolita. Quel che è certo è che, in caso di rigore, non sarà lui a prendersi la responsabilità: senza Dybala e con Pellegrini non al meglio, toccherà ad altri. E questa è forse la condanna più dura per un centravanti che dovrebbe vivere di gol e di coraggio.

L’ucraino deve reagire subito, non solo per la Roma ma soprattutto per sé stesso. Firenze è l’ultima chance per dimostrare che il bomber ammirato nella Liga non è rimasto in Spagna. Un’altra serata buia, e il rischio è che la sua avventura giallorossa entri davvero in una fase senza ritorno.

Sezione: Le Altre di A / Data: Sab 04 ottobre 2025 alle 09:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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