Sull'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha parlato delle italiane in Champions il tecnico Rafa Benitez. Sull'Atalanta ha sottolineato: "La simpatia nei confronti della Dea nasce dalla capacità di ciò che sono stati capaci di realizzare negli anni: i Percassi, il direttore sportivo D’Amico, Gasperini hanno costruito un fenomeno internazionale che ha toccato il punto più alto con la vittoria dell’Europa League. Ma l’Atalanta è stata sempre protagonista in campionato. Ha vissuto un’estate tormentata però vedo che Lookman è rientrato a disposizione e un giocatore come lui averlo o non averlo non è la stessa cosa. Il pareggio contro la Juventus dà forza ma ora serve il migliore Lookman, che è un valore aggiunto enorme. E il Bruges è sicuramente un bel test".

La Juve ha cominciato a pareggiare tanto. «Che non è un gran segnale, per certi versi, però se prendete il classico bicchiere vi renderete conto che non perdere lo rende mezzo pieno: sembrava spacciata contro il Borussia Dortmund, ha trovato il coraggio di afferrare la partita nel finale. E’ andata sotto anche con l’Atalanta e l’ha ripresa. Queste sono indicazioni che hanno un peso. Vlahovic segna quando serve; Koopmeiners ricomincia a giocare con continuità. Il Villarreal non è un avversario comodo, anzi, ho grande considerazione per Marcelino e so che saprà come prepararla: e serate del genere diventano dunque un esame. In Spagna, la Juventus può capire altro di sé: per esempio quale ruolo potrà recitare in Europa e forse anche nel campionato italiano»

Inter liberata anche psicologicamente? «Non so quale tipo di blocco potesse avere. Non ho mai sospettato che si portasse appresso ancora la sconfitta in finale con il Psg, mi sarebbe parso strano. Semmai i problemi possono essere stati di altra natura, magari atletici, proprio perché la stagione è cambiata, il riposo quasi non esiste più e non è semplice la gestione della fatica. Ma a Cagliari, e già prima, Thuram e Lautaro avevano avuto modo di incidere; come il ritorno di Calhanoglu, con doppietta passata quasi sotto silenzio perché a Torino era finita male. Per me l’Inter rimane tra le favorite, poi da qui a dire che arriverà fino a Budapest è un’altra cosa: io non mi avventuro mai in pronostici»

Sezione: Interviste / Data: Mar 30 settembre 2025 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Daniele Luongo
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