Chi si aspettava una presentazione scolastica, ha trovato molto di più. Raffaele Palladino non arriva per essere un traghettatore, né per imitare il passato: arriva per costruire, per dare forma a un’idea precisa. «L’Atalanta è ciò che cercavo», dice, quasi a sottolineare una sintonia naturale prima ancora che tecnica.

Perché ha scelto l’Atalanta?
«Perché parla la mia lingua calcistica: lavoro, sacrificio, coraggio. Ho avuto altre proposte, ma dentro di me aspettavo questa chiamata. È una società seria, solida, con una cultura del lavoro unica in Italia. Qui un allenatore può crescere, migliorare, costruire. Per me l’Atalanta è una scelta di cuore e di progetto».

Qual è la prima cosa che vuole cambiare?
«L’intensità. Voglio una squadra che abbia ritmo altissimo, che aggredisca, che vada in avanti senza paura. Non si tratta solo di modulo, ma di testa: l’Atalanta ha un DNA preciso e io voglio riportarlo al centro. Il mio compito è cucire addosso alla squadra un vestito che la faccia sentire forte, sicura, aggressiva».

Palladino non promette magie, ma metodo, identità, presenza quotidiana. «Io ci sono — conclude — e sono pronto a dare tutto. Adesso tocca a noi: squadra, società, tifosi. Uniti, possiamo fare un grande percorso».

LEGGI QUI - La conferenza stampa integrale di Raffaele Palladino 

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Sezione: Interviste / Data: Mer 19 novembre 2025 alle 22:45 / Fonte: nostra inviata Claudia Esposito
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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