Primavera 1 / Parma, il tecnico Corrent: "Sono dispiaciuto. Concesso troppo all'Atalanta"

Le dichiarazioni dell’allenatore Nicola Corrent, rilasciate al termine della partita Parma-Atalanta, valida per la settima giornata del campionato Primavera 1.

“Oggi siamo stati meno precisi del solito. Abbiamo concesso qualche ripartenza, qualche calcio piazzato gratuito all'Atalanta. Abbiamo preso gol poi abbiamo avuto situazioni per riaprirla, però eravamo un po' meno brillanti del solito, un po’ sottotono rispetto alle nostre ultime. Considerando anche che l'avversario è di valore assoluto eravamo chiamati a fare una prestazione top ma, secondo me, in più punti di vista siamo un po' mancati. Ora abbiamo due settimane di sosta, alcuni giocatori andranno in nazionale. Cosa ho detto ai ragazzi? Che dobbiamo lavorare con grande serenità e entusiasmo come abbiamo fatto fino ad oggi. Sappiamo che il campionato è difficile, sono tutte squadre con tanti giocatori di valore: l’Atalanta oggi, la prossima con il Genoa. La settimana della pausa per le Nazionali è sempre un po' anomala, perché avendo tanti nazionali vorremmo magari concentrarci un po' di più su qualche dettaglio, qualche lavoro individuale, qualche particolare, ma la squadra non sarà completa. Poi ci saranno anche tanti calciatori al servizio della prima squadra probabilmente, quindi, troveremo le cose positive e funzionali per ottimizzare il tempo a disposizione e, ci ripresenteremo per la prossima partita nel migliore dei modi. Cosa ci ha messo più in difficoltà? Loro in mezzo al campo hanno calciatori di qualità, di palleggio, che si muovevano molto, però al di là dell'aspetto tattico l'aggressività c'era, ma abbiamo fatto qualche errore e commesso qualche ingenuità. Non siamo stati bravi a riaprire la partita velocemente e questo mi dispiace perché avevamo la possibilità di fare meglio oggi. Come sta Konate? Lui è un calciatore importante perché ci dà equilibrio, ha avuto un risentimento muscolare negli ultimi minuti della partita di Torino, niente di preoccupante però abbiamo preferito non rischiarlo”.