Inizia Sanremo. Sanremo è bello perché c’è tanto casino. Come nel calcio, ma senza il moviolone.
Sanremo per chi fa il mio mestiere è più facile perché mentre i calciatori se la tirano tantissimo e non ti rilasciano un’intervista neanche se sei Michele Cucuzza, nel mondo della musica sono loro che ti cercano e ti dicono “parliamo della mia canzone?”. Cioè, per carità, non Bono Vox, ma qualcuno sì. A Sanremo, tra l’altro, possono parlare tutti, anche il Maestro Peppe Vessicchio. Nel calcio no, gli arbitri devono tacere per non si sa quale sentenza divina. Capiamoci, Nicchi risponde a Commisso e dice: “Sono gli arbitri a essere disgustati!” e possiamo anche dargli retta, ma allora che li facesse parlare no? Il diritto di parola è garantito dall’Articolo 21 della Costituzione, ma io la voce di Pasqua, Doveri e dei loro "fratelli" mica l’ho mai sentita. Ho sentito solo quella di Nicchi. E di Rizzoli. Gli altri muti. Tutti. In Italia parlano Topo Gigio e Uan, ma gli arbitri no. Ma siamo matti? In ogni caso viva Uan, gran pupazzo.
Sulla questione Nedved contro Commisso vogliamo aggiungere poche cose. La prima è molto scema e riguarda il tunnel di Moreno. Moreno è un rapper e un giorno fece un tunnel nella partita benefica salcazzo. Nedved si arrabbiò molto. Oggi Nedved dice di stare sereni “per il bene del calcio”. Ma Moreno non dimentica.
La seconda è più seria e riguarda “le regole del calcio”. Il problema – oh, siate buoni, è solo un’opinione – è che i regolamenti non vanno bene e invece di essere “semplici” vanno sempre più verso “l’interpretazione”. Prendete il fallo di mano di Pezzella. È rigore? Molto probabilmente sì, ma se vai a spulciare le 342423 eccezioni sul fallo di mano in area c'è sicuramente un appiglio per discutere. Di sicuro c'è che le polemiche provano a offuscare i risultati dei bianconeri, ma anche i progressi – lenti, ma costanti – di Sarri nella costruzione della sua squadra (oh, è primo ma continuano a rompergli l'anima lo stesso...).
Parliamo d’altro, di Milan. Il discorso sul Milan è molto semplice: senza attaccanti non si vince. Rebic è bravo ma non è una prima punta, Leao è bravo (forse) ma non è una prima punta. Due non prime punte messe insieme non fanno una prima punta perché non è come per le mele (mezza mela + mezza mela = una mela). Totale: il Milan doveva pensare a prendere una prima punta. E voi direte: ha preso Ibra! No, Zlatan non c’entra, è un prestigiosissimo “di più”. Lo prendi e fai benissimo ma non puoi dipendere solo da lui. Se mandi via Piatek devi portare a casa un “nove”. E invece no, il Milan ha organizzato lo “svuotatutto” e in qualche maniera ha fatto bene (buone plusvalenze, monte ingaggi alleggerito) ma è l’ennesima riprova che fino a quando non si procederà con un nuovo cambio di proprietà i tifosi rossoneri dovranno sperare in un qualche miracolo sportivo (Pioli è bravo, ma più di tanto non può fare).
Quindi l'Inter. Il discorso sull’Inter è molto semplice: Conte ha azzeccato il suo uomo. E il suo uomo si chiama Lukaku. Lo ha voluto a tutti i costi, si è speso assai, ha detto “io vengo ma voglio lui” e alla fine gliel’hanno portato. Il qui scrivente era scettico, pensava che 80 milioni fossero un’enormità. E invece no, le cose belle costano e Lukaku è bellissimo. È bellissimo anche Brozovic. In attesa di Eriksen (lasciategli 5 minuti di tempo prima di dire che è un bidone, su, fate i bravi...) è il croato il vero insostituibile del gruppo. Con lui in campo l’Inter gira meglio, corre di più, riesce a trovare il ritmo che tanto piace a Conte. Queste cose forse le abbiamo scritte anche settimana scorsa, ma dopo la partita di Udine valgono ancora di più. Ultima cosa: lasciate in pace Esposito. Sono 24 ore che c’è chi infierisce su un 17enne perché ha sbagliato una partita. “Non va bene, è acerbo, non convince”. Mamma mia, come siamo fatti male...
Ci tenevo a chiudere dicendovi che il Napoli ha battuto la Samp con una bella prestazione. Forse lo sapete già. Prima aveva battuto la Lazio in Coppa Italia e pure la Juventus. Gattuso ha dato l'antibiotico agli azzurri finiti vittima dei loro incubi. Gattuso è maestro nel gestire situazioni complicate. Gattuso è bravo. Fine.
Buon Sanremo se ve ne frega qualcosa, altrimenti tappatevi le orecchie. E a proposito di musichette... Mina, noi ti amiamo, ma "scivola scivola scivola" no, non ce lo meritiamo.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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