Atalanta e Fiorentina sono le due squadre italiane che hanno giocato di più: 4 gare per i bergamaschi con la Supercoppa d’Europa persa 0-2 davanti al Real Madrid, 5 gare per i viola con l’andata e il ritorno della Conference League contro l’Akademia Puskas, eliminato solo ai rigori. Come condizione, dovrebbero essere le squadre che stanno meglio e invece in campionato, ma anche nelle coppe, non sono partite bene. Poca Atalanta, pochissima, praticamente niente se la confrontiamo con la fantastica finale di Europa League a Dublino, quel 3-0 (con tripletta di Lookman) che ha schiantato l’imbattuto (fino a quella sera) Bayer Leverkusen, fresco campione di Germania. Ecco, quell’Atalanta non avrebbe dato scampo alla Fiorentina attuale.
Ma oggi i valori sono cambiati, adesso sono simili, come identica è la posizione in classifica e identici i punti conquistati. Tutt’e due sono attese dal rilancio. Sono guidate da due allenatori che si conoscono bene, nonostante i 26 anni di differenza anagrafica. Gasperini ha allenato Palladino nella Juventus Primavera del 2003 quando insieme vinsero il torneo di Viareggio. Poi lo ha ritrovato nel Genoa, due anni e qualche partita, e nella prima stagione, quella del Principe Milito (24 gol), arrivarono insieme in Europa League. Gasp non può essere soddisfatto dell’Atalanta di oggi, ma la verità è che gli sono mancati giocatori fondamentali. E’ vero che anche la sera di Dublino il più grande equilibratore di centrocampo della Serie A, Marten De Roon, era in tribuna per infortunio, ma in campionato per necessità è stato costretto ad arretrarlo in difesa e la sua assenza in mezzo al campo si è sentita. A Gasperini sono mancati i tre difensori Djimsiti, Hien e Kolasinac, contro la Fiorentina però gli ultimi due potrebbero tornare da titolari. E’ mancato soprattutto Lookman, che si era fatto ingolosire dal Psg, prima di rientrare in se’. E contro la Fiorentina potrebbe rientrare anche in campo.
Non proprio una bella notizia per Palladino che, da parte sua, ha diverse attenuanti anche se non dello stesso tipo: Gosens, Adli, Bove e Cataldi sono arrivati solo nelle ultime ore di mercato, tant’è vero che contro il Monza ha fatto debuttare dall’inizio l’ex atalantino (subito a segno) e Cataldi con pochissimi allenamenti nelle gambe. Tutto questo per dire che Atalanta e Fiorentina vanno aspettate.
Ai due allenatori va concesso il tempo necessario per rimettere in ordine le idee.
In ogni caso, dal risultato, ma soprattutto dallo sviluppo del gioco di questa partita, potrebbero scaturire delle novità. Per ora, a quanto sembra, partiranno sia nell’Atalanta che nella Fiorentina due attaccanti esterni (ma potremmo definirli anche interni, vista la posizione che occupano) alle spalle del centravanti. Ecco, proprio il centravanti è per adesso il punto forte delle due formazioni. Retegui è arrivato a Bergamo e ha cominciato subito a segnare; lo stesso è capitato a Firenze a Kean, sul conto del quale i dubbi non potevano mancare dopo una stagione trascorsa a 0 gol con la Juventus. Ogni speranza è affidata ai due compagni di Nazionale: dopo aver steso insieme Francia e Israele, uno dei due dovrà stendere l’altro.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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