Per la prima volta dopo due stagioni consecutive di profitti e dopo una pioggia di ricavi generata dalla Champions e dalle grandi cessioni, il Napoli torna a chiudere il bilancio in perdita. Il documento approvato dall’assemblea e visionato dalla Gazzetta segna un rosso da 21,4 milioni, un dato che racconta il peso di un’annata senza Europa e al tempo stesso la volontà della società di investire pesantemente sul nuovo ciclo tecnico.

IL VUOTO CHAMPIONS – L’impatto dell’assenza dalle coppe era ampiamente prevedibile. L’anno precedente, concluso con un decimo posto in campionato, aveva estromesso il Napoli da tutte le competizioni UEFA, togliendo al club una voce fondamentale: quella dei premi europei. Basti pensare che nel biennio precedente i ricavi dalla sola Champions erano arrivati a circa 73 milioni di media. Un paracadute finanziario enorme venuto meno all’improvviso.

IL PESO DEGLI INVESTIMENTI – L’altro fattore che ha inciso pesantemente sui conti è legato all’inizio del ciclo di Antonio Conte. L’estate 2024 è stata una delle più dispendiose della gestione De Laurentiis: il Napoli ha finalizzato operazioni per 150 milioni di euro, investimenti che si sono immediatamente riflessi sugli ammortamenti. In altre parole, un’accelerazione tecnica che inevitabilmente ha comportato una crescita strutturale dei costi.

IL “SALVATAGGIO” KVARA – A bilancio ha pesato meno del previsto la cessione di Khvicha Kvaratskhelia, trasferito a gennaio per una cifra vicina ai 70 milioni. Una scelta dolorosa tecnicamente, ma che ha permesso di ridurre sensibilmente un passivo che – senza quella plusvalenza – sarebbe stato molto più marcato.

UN ROSSO SOSTENIBILE – Nonostante la perdita, la situazione finanziaria del Napoli resta solida. Negli ultimi dieci anni, il club ha chiuso con un risultato netto complessivo positivo per 78 milioni, nonostante il triennio Covid abbia generato un buco da 130 milioni.
Il rosso al 30 giugno 2025 è stato ripianato attingendo alla riserva volontaria, una quota patrimoniale robusta pari a 216,6 milioni. Un margine che permette di affrontare un esercizio negativo senza stress finanziari, a differenza di quanto accade in altri club di vertice.

LA GOVERNANCE – L’assemblea ha contestualmente rinnovato il consiglio di amministrazione per il prossimo triennio. Confermato il blocco storico: Aurelio De Laurentiis alla presidenza, affiancato dalla moglie Jacqueline Marie Baudit, dai figli Edoardo e Valentina, e dall’amministratore delegato Andrea Chiavelli. Una governance stabile, che punta a recuperare il terreno sportivo perso senza rinunciare alla sostenibilità economica.

Il Napoli paga l’assenza dall’Europa e la scelta – scrive La Gazzetta dello Sport  – di rilanciare il progetto con Conte. Il rosso da 21 milioni non allarma, ma ribadisce un concetto chiave: senza Champions, anche un club strutturato rischia di vedere i conti cambiare volto. Ora la priorità sarà tornare stabilmente nel calcio che conta: perché in un sistema sempre più orientato verso ricavi UEFA e ranking, restare fuori significa inevitabilmente pesare sulle casse e sui progetti tecnici.

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Sezione: L'avversario / Data: Gio 20 novembre 2025 alle 11:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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