La Coppa Italia non è mai un semplice dettaglio per l'Atalanta, e il rotondo passaggio del turno conferma che la fame di vittorie è intatta, indipendentemente dagli interpreti. Raffaele Palladino supera a pieni voti il suo esordio nella competizione nazionale sulla panchina della Dea, sfruttando l'occasione per ruotare gli uomini e ricevere risposte confortanti da chi, finora, era rimasto più in ombra. Ma oltre al risultato tecnico, ciò che emerge dalle parole del mister è la soddisfazione per la gestione umana del gruppo: in sole quattro partite, l'allenatore ha già ruotato l'intera rosa, trovando un'unità d'intenti e un rispetto reciproco che definisce "rari". Con i quarti in tasca e la Juventus all'orizzonte, l'attenzione si sposta ora sul campionato e sulla sfida al Verona, tappa cruciale per la risalita. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Mister, "buona la prima" in Coppa Italia. Il passaggio del turno era un obiettivo dichiarato, ma quanto è soddisfatto delle risposte ricevute dal campo, specialmente da chi finora aveva trovato meno minutaggio in questa stagione?
«Sì, era fondamentale vincere questa partita. Per noi la Coppa Italia è molto importante perché passare il turno rappresentava un nostro obiettivo primario. Ma al di là del risultato, sono felice perché ho avuto risposte significative da tutti. Sono molto soddisfatto di chi è stato chiamato in causa stasera, specialmente di quei giocatori che avevano trovato meno spazio nelle ultime uscite. Hanno dimostrato che posso contare su ognuno di loro. Facendo un bilancio, da quando sono arrivato, nelle ultime quattro partite hanno giocato praticamente tutti i componenti della rosa. Ho avuto modo di vedere e valutare l'intero organico e devo dire che mi hanno messo tutti in difficoltà nelle scelte. Questo è un aspetto cruciale. Ora però archiviamo la coppa e pensiamo subito al campionato: sabato abbiamo una sfida contro il Verona, una squadra tosta, e dobbiamo farci trovare concentrati».

Lei ha parlato di essere stato "messo in difficoltà" dalle prestazioni dei suoi giocatori. Per un allenatore, questo è forse il miglior problema possibile, perché significa che tutti rispondono presente. Che tipo di alchimia si è creata nello spogliatoio?
«Assolutamente, è il miglior segnale possibile. Sono grandi professionisti, ma soprattutto ho trovato un gruppo fantastico, composto da ragazzi molto seri. C'è una cosa che mi ha colpito particolarmente: hanno un profondo rispetto tra di loro. Vi confesso che è una dinamica che ho notato poche volte nelle mie passate gestioni; è un valore umano grandissimo. Remano tutti dalla stessa parte, senza egoismi, e proprio per questo mi mettono in difficoltà al momento di fare la formazione. Certo, questo rende il mio lavoro più faticoso perché le scelte sono complicate, ma sono davvero felice perché vuol dire che l'asticella è alta. L'obiettivo comune è uno solo: portare l'Atalanta il più in alto possibile. Siamo dentro a tutte e tre le competizioni e vogliamo restarci, ma ora l'imperativo è risalire la china in campionato».

Un allenatore che ha in pugno la squadra e una rosa che risponde colpo su colpo. Raffaele Palladino si lascia alle spalle la Coppa Italia con la certezza di avere a disposizione un arsenale completo, dove le seconde linee non esistono, ma ci sono solo alternative pronte all'uso. E con questo spirito, la rincorsa in Serie A fa meno paura.

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Sezione: Primo Piano / Data: Mer 03 dicembre 2025 alle 20:25
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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