Sui Social, i giornalisti bergamaschi ritrovano all’unisono il sorriso: il 3-0 dell’Atalanta a Francoforte non è solo un risultato, ma un segnale forte, quasi liberatorio. Dal Diario Atalantino di Cristiano Gatti ai commenti di Cesare Zapperi, Arturo Zambaldo, Cesare Malnati e Matteo Bonfanti, il coro è unanime: questa Dea somiglia di nuovo a se stessa. Ritmo, coraggio, qualità, identità. È la risposta che Bergamo aspettava dopo settimane di smarrimento e tensione, un ritorno alla versione più autentica e luminosa della squadra, capace di emozionare il suo popolo in Europa come nelle notti più belle.

CRISTIANO GATTI: «È IL MOMENTO DI APPICCARE L’INCENDIO»
«Bisognava emigrare in Germania per riproporre la legge del 3 (a zero), lanciata nel 2024 con le tre vittorie nei quarti, in semifinale e in finale di Europa League», scrive Cristiano Gatti nel suo Diario Atalantino. Per la storica firma, la trasferta è stata terapeutica: «Bisognava emigrare per respirare un'altra aria e ritrovare un certo spirito guerriero, una certa Atalanta maschia e arrabbiata. Ma prima di tutto bisognava arrivare a Francoforte per vedere davvero la mano dell'allenatore, quando l'allenatore c'è».

Il riferimento è alla mossa tattica su De Ketelaere: «Una scelta che sa tanto di pennellata artistica: prelevare finalmente De Ketelaere dalla fascia, dove viveva in isolamento coatto da molto tempo, e metterlo al centro del gioco, trasformandolo in un trequartista, spesso tuttocampista, di dimensioni giga».

Tuttavia, Gatti avvisa i naviganti: «Fiato all'euforia, come giusto, dopo tanta quaresima. Però aggiungerei un doveroso pro-memoria per distratti farfalloni: domenica bisogna ricalarsi nella palude del campionato, dove l'Atalanta s'è cacciata al tredicesimo posto. Se è questa di Francoforte la scintilla che intendeva Palladino, è il momento di appiccare l'incendio».

CESARE ZAPPERI: «L’ATALANTA È TORNATA»
«Signori e signore, l’Atalanta è tornata», esordisce Cesare Zapperi sul suo profilo social. Il giornalista del Corriere della Sera sottolinea la qualità ritrovata: «Tre gol (Lookman, Ederson e De Ketelaere), due pali, tante giocate di qualità, una prestazione degna della sua levatura. La qualificazione ai playoff di Champions è quasi assicurata».

Zapperi pone l'accento sul clima ritrovato: «Che belli gli abbracci tra i giocatori, le giocate raffinate di Lookman e CDK, la difesa granitica di Hien e Kossounou, gli incitamenti sfrenati davanti alla panchina di Palladino. Da qui potrebbe finalmente iniziare la stagione. Da qui si volta pagina, maledicendo una volta per tutte la scelta sciagurata di affidarsi a un tecnico largamente inadeguato. Da qui si può tornare a gustare calcio di qualità. Quello a cui ci eravamo abituati».

LA "ZAMBALDATA" DI ARTURO ZAMBALDO: «SEMBRAVA LA SQUADRA DEL "RE" GASPERINI»
«Rivista in Champions la dirompente Atalanta di Gasperini», tuona Arturo Zambaldo su Facebook. L'istituzione del giornalismo locale non usa mezzi termini: «Ci verrebbe subito da dire che Palladino stia bruciando letteralmente i tempi. I tre gol in rapida successione totalizzati a inizio ripresa hanno legittimato un successo da ricordare a lungo. Se poi aggiungiamo i due pali colpiti nel primo tempo da Lookman e Scamacca, fate un po’ voi».

Per Zambaldo, la differenza col recente passato è netta: «L’Atalanta scesa in campo sul manto erboso tedesco è stata l’esatto contrario di quella certificata in campionato con Juric. Ritmi elevati e azioni offensive maiuscole. Guai però a non continuare sul copione Eintracht: a esigerlo è l’operazione-rinascita auspicata da Palladino».

CESARE MALNATI: «SDOGANATO CDK, LA CHIAVE DELLA SVOLTA»
Cesare Malnati, volto di Bergamo TV, si concentra sull'aspetto tattico: «Il 3-0 di Francoforte è dipeso dalla consapevolezza che, se davvero vuoi vincere e sei più forte, basta attaccare. Così è andata all'inizio della ripresa, quando in pochi minuti l'Atalanta ha regolato il conto».

Malnati analizza la dichiarazione di Palladino sulla verticalità immediata: «Principio riferito alla posizione in campo di CDK, che possiede il tasso tecnico più alto. Quella è stata la chiave: il belga, libero di muoversi per tutto il fronte d'attacco alle spalle di Scamacca e Lookman e non gravato dalla marcatura in fascia, ha potuto recuperare palla e innescare i due compagni. Preferisco occuparmi di questo aspetto tecnico piuttosto che spargere melassa sui soliti proclami. L'autorità con cui ha vinto in Germania autorizza i tifosi a sperare che questa sia stata la gara della svolta».

MATTEO BONFANTI: «PICCOLI MA IMMENSI. APPLAUSI AGLI ULTRÀ»
Chiude la rassegna l'entusiasmo viscerale di Matteo Bonfanti: «Riecco la magica Dea, che tremare il mondo fa. La stessa storia di questi anni, incredibilmente poetica: Davide che fa a pezzi Golia». Il direttore di Bergamo & Sport esalta i singoli: «Hien stellare, "Gimbo" tornato il mastino che amiamo, Ederson tuttocampista, e Re Charles con quei tocchi deliziosi. E poi Lookman, il nostro satanasso, e Scamacca che illumina tutto intorno».

Bonfanti sottolinea l'importanza emotiva del match: «La nostra provincia ha bisogno di questa Atalanta. Noi tanto piccoli, ma così immensi. Tre "golassi", tre legni contro l’Eintracht sesto in Bundesliga. Avanti tutta, con Palladino che ha alzato la vicenda di venti metri. E applausi agli ultrà, ai nostri e a quelli dell’Eintracht: fosse sempre il calcio una vicenda di popoli gemellati che fanno festa, non avremmo mai assistito al dolore più grande vissuto nella nostra città».

Mentre l’euforia per il trionfo europeo vibra ancora tra tifosi e addetti ai lavori, il messaggio che arriva dalle penne orobiche è chiaro: Francoforte deve essere lo spartiacque. La scintilla c’è, la squadra ha mostrato la strada, ma il campionato pretende conferme immediate, a partire dalla sfida con la Fiorentina. Se la Dea saprà portare in Serie A lo stesso spirito feroce esibito in Germania, il racconto della sua rinascita potrà davvero iniziare.

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© foto di TuttoAtalanta.com
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Sezione: Primo Piano / Data: Gio 27 novembre 2025 alle 19:34
Autore: Claudia Esposito
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