C’è un’immagine che resta impressa più del gol di Sulemana o dell’espulsione di De Roon: Honest Ahanor che, a 17 anni appena compiuti, si prende l’Allianz Stadium come fosse il cortile di casa. La personalità con cui ha affrontato la Juventus non è quella di un debuttante, ma di un giocatore già formato. Eppure, parliamo di un ragazzo che fino a pochi mesi fa veniva lanciato nel Genoa a piccole dosi, quasi in punta di piedi.

Juric lo ha mandato dentro senza esitazioni, convinto che il coraggio sia la prima arma per resistere in certe arene. E Ahanor ha risposto con naturalezza: anticipo pulito su Adzic, spinta costante, letture difensive da veterano. Ha mostrato quella fisicità precoce che impressiona, ma anche lucidità tattica, la capacità di non perdersi mai la posizione, di capire il momento della partita.

L’allenatore lo ha detto chiaro nel post gara: «È sveglio, molto sveglio. Ha voglia di imparare e lavora su ogni dettaglio. Mi ha fatto una grandissima impressione». Parole che valgono più di mille titoli, perché arrivano da chi in carriera ha costruito difensori e li ha temprati in piazze dove sbagliare non è mai stato concesso. Fa eco al mister, il centrale e colonna difensiva Berat Djimsiti in conferenza: «Onest ha stupito tutti, ma per chi lo vede ogni giorno non è una sorpresa. È entrato benissimo nel gruppo già da inizio stagione: è un ragazzo intelligente, con la testa giusta e una fisicità importante per la sua età. L’esperienza al Genoa lo ha aiutato, ora sembra più maturo dei suoi anni. Ha tutto per crescere ancora e diventare un giocatore molto forte. L’importante è che stia bene fisicamente: il resto arriverà».

La verità è che l’Atalanta ha pescato un diamante grezzo e lo sta proteggendo come si deve, senza accelerare troppo ma nemmeno frenando il suo slancio. Non è un caso che, alla seconda partita di fila da titolare, Ahanor abbia giocato come se la pressione non esistesse. E se oggi parliamo di lui con la stessa enfasi che solitamente si riserva ai veterani, è perché sul campo ha dimostrato di meritarsela.

Il futuro è lì, spalancato davanti a un ragazzo che sembra avere già la testa di un trentenne. La sua crescita passerà inevitabilmente da errori e cadute, ma l’impressione è che la sua strada sia segnata. E chissà che tra qualche anno non ricorderemo l’Allianz Stadium come il palcoscenico della sua definitiva consacrazione.

L’Atalanta ha trovato un altro tassello per il suo presente e, soprattutto, per il suo futuro. E questa volta, a sorprendersi, non è stato il pubblico: è stata la Juventus a sbattere contro la maturità di un diciassettenne.

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Sezione: Primo Piano / Data: Sab 27 settembre 2025 alle 22:25 / Fonte: Lorenzo Casalino
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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