La vigilia di una notte di Champions League non è mai un momento qualunque, specialmente quando ti trovi nel ventre del Deutsche Bank Park di Francoforte, uno degli stadi più caldi d'Europa. Raffaele Palladino si avvicina al suo battesimo di fuoco continentale sulla panchina dell'Atalanta con la consapevolezza di chi ha studiato a lungo per farsi trovare pronto all'appuntamento con la storia. Tra l'eredità pesante di un "DNA europeo" che i nerazzurri hanno costruito negli anni e la necessità di tradurre in campo internazionale i segnali di ripresa visti in campionato, il tecnico campano traccia la rotta. Non solo tattica, ma anche tanta psicologia e un retroscena sui mesi di inattività che lo hanno portato a studiare da vicino i maestri della Premier League. Ecco il pensiero dell'allenatore nerazzurro ai microfoni di Sky Sport. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com
Mister, dopo la battaglia di Napoli, domani vi attende un altro test cruciale. Come si gestisce l'avvicinamento a una partita che non può essere banale, considerando il peso specifico della competizione?
«È innegabile che la parola stessa "Champions League" evochi sensazioni particolari, un brivido diverso. Tuttavia, quando si scende in campo, non può esserci spazio per il sentimentalismo. Domani l'imperativo è mantenere una concentrazione feroce, perché affrontiamo l'Eintracht, una compagine di assoluto valore. Sappiamo di essere in una vetrina prestigiosa, ma l'emozione va accantonata nell'istante esatto in cui l'arbitro fischia l'inizio. Se devo dirvi cosa mi emoziona realmente, è guardare i miei ragazzi: vederli dare tutto quotidianamente in allenamento è ciò che mi lascia tranquillo e mi fa ben sperare per il futuro. Ho ricevuto risposte straordinarie dal gruppo in questi giorni e sono profondamente orgoglioso di allenarli».
Storicamente l'Atalanta ha dimostrato di possedere un "DNA europeo" che le permette di alzare il livello nelle notti di coppa, spesso in controtendenza rispetto al cammino in campionato. Crede che questa attitudine possa darvi una spinta ulteriore anche in una stagione finora complessa?
«Indubbiamente sì. La Champions League è una competizione che ti costringe ad alzare l'asticella: l'intensità, la qualità tecnica degli avversari, la maestosità degli stadi e l'atmosfera unica rendono tutto più bello e stimolante. Questo contesto ci impone di elevare il nostro standard, permettendoci di competere alla pari con squadre forti come l'Eintracht. Parliamo di un avversario temibile, attualmente sesto in Bundesliga e capace di segnare tantissimi gol, che merita il massimo rispetto, specialmente in casa propria. Tuttavia, noi siamo arrivati qui con una solida autostima e la consapevolezza di poter sfoderare una grande prestazione. Vogliamo ritrovare e mostrare il nostro DNA, frutto del lavoro che stiamo svolgendo ogni giorno».
Lei è considerato un allenatore moderno, sempre alla ricerca di aggiornamenti. Nel periodo di inattività, durato in realtà pochissimo, dove ha rivolto il suo sguardo per arricchire il suo bagaglio professionale?
«A voi sembrerà poco, ma a me quei cinque mesi lontano dalla panchina sono sembrati un'eternità. Tuttavia, ho cercato di trasformarli in un'opportunità di crescita personale e professionale di alto livello. Ho viaggiato molto e mi sono dedicato allo studio dell'inglese, che ritengo ormai uno strumento fondamentale per il nostro mestiere. Il mio focus si è spostato in Inghilterra: ho osservato da vicino diverse realtà, ma sono rimasto particolarmente impressionato dall'Arsenal. Mikel Arteta è un tecnico che mi affascina molto per le sue idee. Ho studiato a fondo le dinamiche della Premier League, un campionato che amo, senza mai perdere di vista la Serie A, con la speranza costante di ripartire al più presto. E quella chiamata, fortunatamente, è arrivata dall'Atalanta».
Idee chiare, umiltà e quella fame di chi ha sfruttato ogni momento di pausa per migliorarsi. Raffaele Palladino affronta l'Europa non come un'incognita, ma come il terreno ideale dove mettere a frutto i suoi studi e la voglia di riscatto di un gruppo che, nelle notti che contano, non ha mai tradito.
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Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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