Non gliene va bene una. Va in vantaggio con Udinese e Napoli ma non vince. Lo stesso con il Milan. Dopo 4 partite, 2 pareggi e 2 sconfitte eppure ieri sembrava la volta buona. La Juventus dell'Allegri bis scivola in fondo alla classifica come le ultime della classe. Sicuramente, prima o poi, partirà la cavalcata ma questo inizio abbinato con la gestione Ronaldo che fa scopa con il peggior bilancio della storia del calcio italiano è un allarme rosso, ancora più rosso dell'ultimo esercizio. La Juventus non lascia ben sperare e questa volta le risposte dovrebbero arrivare dai vertici su un mercato incompleto e su una gestione approssimativa. Il Milan, pur senza brillare, con una miriade di defezioni conquista un punto prezioso ma soprattutto sfiora il colpo pesante. L'Inter le prime risposte le ha già date. Il dopo Antonio Conte poteva essere un disastro annunciato e, invece, grazie al lavoro dirigenziale la squadra ha perso tanto ma ha ritrovato nuovi stimoli e nuovi protagonisti. L'esame Champions è stato parzialmente superato perché se è vero che nel calcio conta solo il risultato è anche giusto fare delle riflessioni sul gioco di una squadra. L'Inter non ha demeritato contro il Real e al massimo ha peccato di ingenuità e qualche errore sulla lettura della partita. In campionato invece la squadra viaggia a gonfie vele e sta facendo vedere cose davvero interessanti. Sicuramente Dzeko non è Lukaku ma se Correa sta bene e Lautaro capisce che anche se sei del 1997 puoi essere un leader, allora, Simone Inzaghi potrà lottare per il titolo per la prima volta nella sua carriera. L'Inter sta bene in campo ma soprattutto ha entrambe le fasi. Perché è vero che quando attacca la squadra è sempre pericolosa ma anche in fase difensiva si muove da reparto e soffre poche volte. Se mettiamo l'Inter in lista per lo scudetto sarà curioso capire chi la affiancherà.
Nel frattempo, gli ultimi dieci giorni, hanno certificato le difficoltà ma soprattutto le lacune della Lazio. Qui apriamo un capitolo bollente e delicato. La colpa, a settembre e ottobre, non può mai essere solo degli allenatori. Tare, grande Direttore Sportivo e conoscitore di calcio come pochi, se prende Sarri deve fare un mercato per come intende giocare Sarri. Altrimenti è tutto inutile. Lazzari, grandissimo calciatore, non ha le qualità e le caratteristiche per stare in un 4-3-3. Certo, tutti si adattano e adattiamo anche le mezzeali a fare gli esterni ma poi non lamentiamoci se il gioco e i risultati tardano ad arrivare. Se l'ultimo giorno di mercato ad uno che vive di 4-3-3 prendi Zaccagni significa che il mercato lo stai facendo in maniera diversa da come il Mister aveva impostato le idee della sua squadra. Non è solo un problema di Sarri. Restando a Roma, Pinto è stato coerente con la scelta fatta. Prendo Mourinho ma vado a fare mercato sulle idee di gioco di Josè. Non posso accontentarlo al 100%, certo, ma almeno le idee non vanno snaturate. Sono saltate le prime panchine in A e il discorso sembra contraddittorio dopo la vittoria del Verona sulla Roma. Questo è il mio pensiero, espresso anche a fine agosto. Gli allenatori pagheranno gli errori di Presidenti e Direttori Sportivi che senza soldi e senza idee si riducono a far mercato al 31 agosto ma pretendono i risultati al 15 settembre. Follia. Delle due l'una. Capitolo Di Francesco. Andrebbe trovato uno psicologo perché se un allenatore passa dalla semifinale di Champions con la Roma a tre esoneri vergognosi con Samp, Cagliari e Verona significa che qualcosa non sta andando nella sua gestione. Vero. Però è altrettanto giusto chiedere al Verona cosa prende a fare un allenatore e lo manda via dopo 3 partite. O è stato un errore prenderlo o una follia esonerarlo dopo 3 gare. Per non parlare di Cagliari. Cosa parti a fare con Semplici se già non lo stimavi dalla fine dello scorso campionato? Cambia subito, no? Invece parti con Semplici, pretendi grandi cose nonostante un mercato fatto di mezzi calciatori e grande confusione, prendi Keita al fotofinish e pretendi che la squadra a settembre viaggi come un treno. Rispolveri Mazzarri, benissimo, e lo strapaghi con 3 anni di contratto. A Cagliari è follia pura. Bruciano allenatori come si brucia la legna a novembre. Le società dovrebbero vedere gli allenatori più come manager e meno come capri espiatori da dare in pasto a stampa e tifosi. Ma la colpa, lasciatemelo dire, è degli allenatori che accettano tutto pur di allenare e non restare fuori dal giro ma è anche vero che se prima Coverciano era la Cattolica del calcio adesso getta nel sistema 100 allenatori all'anno ma le squadre da allenare, dalla A alla C, non sono aumentate. Anzi, presto, dovranno anche diminuire.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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