Dopo tre anni intensi, ricchi di alti e bassi, Juan Musso lascia l'Atalanta per approdare all'Atletico Madrid. La sua avventura a Bergamo è stata segnata da momenti contrastanti, tra parate decisive e errori che hanno fatto discutere. Ora, con il passaggio ai Colchoneros, si chiude un capitolo importante nella carriera del portiere argentino, ma il suo ricordo rimarrà indelebile tra i tifosi nerazzurri. In questo articolo, ripercorriamo le tappe principali della sua permanenza all'Atalanta, analizzando le sue prestazioni e il suo impatto sulla squadra.
UN ARRIVO CARICO DI ASPETTATIVE
Quando Juan Musso è arrivato all’Atalanta nell’estate del 2021, le aspettative erano alte. Reduce da tre stagioni brillanti con l’Udinese, il portiere argentino era considerato uno dei migliori del campionato italiano. L’Atalanta non ha esitato a investire 20 milioni di euro per assicurarselo, con la speranza di trovare finalmente una certezza tra i pali dopo anni di continui cambiamenti. Tuttavia, fin dall'inizio, Musso ha dovuto fare i conti con una pressione costante e un'aspettativa forse troppo alta da parte di tifosi e addetti ai lavori.
TRA PARATE E SBAGLI: UNA STAGIONE DI CONTRASTI
La prima stagione di Musso a Bergamo - ripercorre L'Eco di Bergamo - è stata segnata da prestazioni altalenanti. Nonostante alcune parate decisive, il portiere argentino ha mostrato segni di discontinuità, alternando momenti di grande sicurezza a errori che hanno fatto discutere. La frattura del naso, che lo ha tenuto fuori per parte del campionato 2022/23, ha complicato ulteriormente la sua situazione, relegandolo in panchina a favore di Sportiello. Nonostante il ritorno in campo, Musso non è mai riuscito a ritrovare quella continuità che lo aveva reso un punto fermo all’Udinese.
IL RISCATTO IN EUROPA: MUSSO PROTAGONISTA DEL TRIONFO
Nonostante le difficoltà in campionato, Musso ha trovato il suo riscatto in Europa. Gasperini ha deciso di affidargli le chiavi della porta nelle competizioni internazionali, una scelta che si è rivelata vincente. Con prestazioni solide e sicure, Musso ha contribuito in modo significativo alla brillante cavalcata dell’Atalanta in Europa League, culminata con la vittoria del trofeo. È stato il suo momento di gloria, il punto più alto della sua esperienza nerazzurra.
L’ADDIO A BERGAMO E IL FUTURO ALL’ATLETICO
Alla fine della terza stagione, con il dualismo tra Musso e Carnesecchi ancora presente, è arrivata la decisione di separarsi. L’Atletico Madrid ha bussato alla porta e l’Atalanta ha colto l’opportunità, lasciando partire il portiere argentino per fare spazio a Rui Patricio come secondo di Carnesecchi. Musso ha salutato Bergamo con un messaggio affettuoso sui social, dimostrando ancora una volta la sua professionalità e il suo affetto per l’ambiente atalantino.
UN PROFESSIONISTA SEMPRE CORRETTO
Se c’è una cosa che non si può rimproverare a Juan Musso, è il suo comportamento dentro e fuori dal campo. Nonostante le difficoltà, ha sempre accettato le decisioni dell’allenatore con grande sportività, senza mai far pesare la sua posizione. Anche quando è stato relegato in panchina, ha continuato a lavorare con impegno, diventando amico del suo rivale per la maglia da titolare, Carnesecchi. Questo atteggiamento gli ha guadagnato il rispetto di tutto l’ambiente nerazzurro, nonostante non sia mai diventato un vero e proprio idolo.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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