Ci sono frasi che raccontano più di mille parole, e un semplice post sui social può rivelare il carattere di un atleta meglio di qualunque intervista. Honest Ahanor, 17 anni appena compiuti, ha pubblicato una foto di Diego Armando Maradona che emerge dal tunnel del San Paolo, circondato da flash e applausi, accompagnandola con quattro parole: “Pressure is a privilege”. 

Un messaggio che non è solo una citazione ispirata, ma un manifesto personale. Perché nel mondo di Ahanor, la pressione non è un peso: è un premio per chi se l’è meritata. E nel suo percorso, tutto sommato breve ma già densissimo, il difensore dell’Atalanta ha dimostrato di saperla gestire con una naturalezza disarmante.

L’EMERGENZA DIVENTA OCCASIONE – Quando Ivan Juric ha dovuto fare i conti con una lista d’infortunati lunga come un referto, nessuno si aspettava che a salvarlo potesse essere un ragazzo del 2008. Ahanor è stato gettato nella mischia quasi per necessità, ma in tre partite — contro Juventus, Bruges e Como — si è imposto con la solidità di un veterano. Mai fuori posizione, mai sopra le righe, sempre dentro la partita. Una maturità che ha stupito lo stesso tecnico croato, che lo ha confermato senza esitazioni. E mentre i compagni recuperano, il giovane ex Genoa continua a guadagnarsi spazio e fiducia, trasformando la “contingenza” in un trampolino.

UN GIOVANE CON LA TESTA DA PROFESSIONISTA – Nel calcio moderno, dominato da gesti tecnici e statistiche, Ahanor si distingue per qualcosa di più sottile: l’attitudine. L’immagine condivisa su Instagram non è casuale. “Pressure is a privilege” — resa celebre dalla leggendaria Billie Jean King, icona del tennis e della parità di genere — significa che la pressione appartiene solo a chi si è guadagnato il diritto di sentirla.
Nel suo caso, la frase calza perfettamente. Ahanor è arrivato all’Atalanta per circa 17 milioni di euro, cifra che da sola basterebbe a mettere il peso del giudizio sulle spalle di un ragazzo di 17 anni. Eppure lui non arretra: gioca, cresce, osserva e impara. Non cerca l’applauso facile, ma la coerenza del gesto giusto.

UN CASO ANCHE POLITICO – Dietro la sua crescita, però, si apre un tema più grande. Nato ad Aversa da genitori nigeriani, Ahanor non ha ancora la cittadinanza italiana e dovrà attendere la maggiore età — febbraio 2026 — per ottenerla. Nel frattempo, la Nigeria lo corteggia, pronta a offrirgli un posto nelle Super Eagles. Ma lui, pur con prudenza, ha già espresso un desiderio chiaro: vestire l’azzurro. Il ct Gennaro Gattuso ha confermato che la FIGC e lo staff tecnico stanno lavorando per inserirlo nel progetto Italia. Sarebbe un segnale forte, simbolico, ma anche meritato. Perché, al di là delle regole e dei tempi burocratici, Ahanor rappresenta perfettamente l’identità di un calcio italiano sempre più multiculturale e moderno.

LA LEZIONE DI UN RAGAZZO DI 17 ANNI – In un’epoca in cui la parola “pressione” viene spesso associata alla paura di sbagliare, Honest Ahanor la ribalta con semplicità: la considera un privilegio, un dono da chi crede in te. È l’atteggiamento di chi non scappa dal peso delle aspettative, ma lo trasforma in energia. Forse, alla fine, è questa la più grande lezione che un ragazzo di diciassette anni possa dare al calcio dei grandi: che la maturità non ha età, e che la responsabilità, se la guardi negli occhi, può diventare la tua più grande alleata.

A Bergamo lo hanno già capito. A Coverciano lo stanno aspettando.

© foto di atalanta.it
© foto di TuttoAtalanta.com
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Sezione: Primo Piano / Data: Mer 08 ottobre 2025 alle 00:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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