Il difensore Andrea Masiello, difensore dell'Atalanta, è intervenuto a Sei La TV per analizzare il momento della compagine orobica.
Come analizza la mancata espulsione nel match di ieri?
"L'ho visto come tutti i tifosi e gli addetti ai lavori. È un episodio che ci penalizza tanto, il dettaglio poteva influire sul risultato. Era giusta fischiare punizione, ma anche estrarre il cartellino rosso. Poi c'è stato il rosso di Malinovskyi. A fine partita siamo andati negli spogliatoi. Eravamo un po' amareggiati per la prestazione, non possiamo andare sempre a mille".
Giusti i 22 punti in classifica?
"Possiamo vederlo in tanti modi. Stiamo facendo un campionato straordinario, meritiamo di stare lì in alto. Cercheremo di rimanere lì più a lungo possibile. Quest'anno abbiamo superato ogni limite".
Ieri era pronto ad entrare.
"Il mister ha preso un'altra decisione. Era un momento difficile della partita, poi io sono tornato a scaldarmi e non sono più entrato. Ma ho accettato tutto con serenità".
C'era anche un fallo di mano di Audero fuori area.
"Non abbiamo visto benissimo, qualcuno ha protestato. Ma l'episodio chiave è stato quello su Barrow. Contro il Cagliari tutti guardano il fallo di Ilicic, poi Lykogiannis era già ammonito e non è stato sanzionato. Ci sono già stati diversi episodi".
I cambi di regolamento come vengono valutati dai giocatori?
"Non capiamo perfettamente tutto. A noi ci hanno spiegato che se un avversario calcia e poi va sulla mano e calcio di rigore. Se invece intervieni sdraiato non è rigore. Se ti colpisce su una parte del corpo e poi sulla mano non è mai rigore, altrimenti giochiamo con i pantaloncini con le tasche. Già devi pensare al pericolo, poi anche a questi falli di mano".
Benedetta la sosta?
"Veniamo da un bel periodo, la sosta viene al momento giusto. Abbiamo fatto benissimo, dobbiamo un attimo rifiatare per poter affrontare al meglio la Juventus. A livello mentale sei molto preso, sei ancora in corsa per passare in Champions League. C'è ancora una speranza di passare. Anche prepararle è difficile, devi recuperare la condizione ed essere al 100% della partita".
Come vi trovate a giocare palla a terra già da dentro l'area?
"Noi proviamo tanto in allenamento, ci esercitiamo tanto. Quando c'è un lavoro dietro importante, siamo portati a giocar palla. Dietro è tanti anni che giochiamo insieme. Poi ci sono casi estremi, quando c'è qualche emergenza la butti vai. Noi non giochiamo mai dentro l'area perché ti mettono pressione, anche perché se sbagli un centimetro l'avversario si trova davanti la porta".
Cosa è successo sull'espulsione di Bravo?
"Anche noi non abbiamo capito, noi guardavamo la panchina e non c'era nemmeno il giocatore. Noi dalla panchina abbiamo assistito a questi 7', ci siamo lamentati perché non capivamo. La squadra forte in difficoltà poi ti nasconde la palla vicina alla bandierina".
Quando sarà al meglio?
"Sto recuperando da un piccolo fastidio al ginocchio, non ero in grado di giocare. Ho preferito curarmi per rientrare bene dopo la sosta".
Ti aspettavi la reazione di Ronaldo?
"Da un giocatore come lui non te le aspetti, poi bisogna vedere le dinamiche. Una reazione poco giustificata, ma ognuno è fatto a modo suo. Devi però avere rispetto per il compagno che sta entrando. Posso capire l'amarezza, ma andar via dallo stadio...".
Il rinnovo?
"Sto bene qua, sono tranquillo. Io a Bergamo devo tanto, sto dando tanto. Stare qua è un onore. Ho 33 anni e mi sono tolto le migliori soddisfazioni della carriera. Ci sono tutti i presupposti per rimanere".
Ti piacerebbe allenare?
"Avrei il desiderio di allenare, ma lo farò alla fine di tutto. Mi piace proprio insegnare, quando sarà, quello che ho appreso dai miei allenatori. Ringrazio tutti gli allenatori che ho avuto, ma quello che mi ha dato tanto è Gasperini. L'altro è Conte, si assomigliano molto caratterialmente. Alla fine hanno fatto grandissime cose".
Cosa le ha dato Gasperini?
"Il mister è bravo a farti dare il meglio di te. Come abbiamo visto tutti in questi anni, Gasperini è bravo ad entrarti nel cervello e farti scattare quel qualcosa in più".
Perché quest'anno subite tanti gol?
"Attacchiamo con tanti giocatori, ci prendiamo dei rischi. La nostra linea di difesa è sempre spaccata, poi c'è qualche disattenzione dei singoli. Ci sta per una squadra che adotta questo calcio".
Che partita vorreste rigiocare?
"La finale di Coppa Italia. È un trofeo che manca dalla bacheca. Per noi è stata una vittoria lo stesso. C'era amarezza, gli episodi pesano e condizionano, ma siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto, è stata un'emozione incredibile".
Secondo Ilicic si è allungato troppo il pallone sull'azione del rosso a Bravo?
"Dalla panchina si è visto il contatto netto. L'attaccante ci prova, soprattuto quando il portiere esce alla disperata. Se non sbaglio c'era il difensore e lì Ilicic se l'era allungata troppo. Non so cosa abbia pensato. Rivedendolo cerca più il fallo, ma è una sensazione. Se vedi l'azione è una palla in profondità e lui parte da fermo".
Quanto è mancato Zapata?
"Tanto, stava vivendo un momento di forma incredibile. Da zero a dieci è mancato otto. Poi abbiamo Muriel, ma anche Barrow che può darci una mano. Ieri credo che sia stata più una questione mentale, la sosta è arrivata al momento opportuno, non eravamo la solita Atalanta".
Ci credete al passaggio del turno?
"Se abbiamo la possibilità di passare il girone possiamo prendere forza. Può essere una spinta notevole. Hai più forza e capacità anche con le squadre che partecipano all'Europa League. Noi ci crediamo al passaggio. Sono tutte e due difficili. All'inizio sembrava un girone facile, ma sono entrambe squadre che giocano da tanti anni in Champions".
La partita di Zagabria?
"Hanno giocato con un modulo diverso, quando poi ti trovi spiazzato poi è difficile. Gasperini dopo il pareggio con il City era carico e sereno. Nel secondo tempo siamo stati bravi a pressarli. Le pareti nello spogliatoio? Tremano più con Gasperini, vive di adrenalina. Ma noi ormai lo sappiamo".
Cosa sta succedendo a Malinovskyi?
"È un ragazzo serio e forte. Ho scoperto un giocatore di personalità e di tecnica. Ogni giocatore attraversa vari momenti, però secondo me ci vuole un pochino di pazienza. Sta imparando adesso l'italiano, sembra una stupidata ma non è semplice. Ma secondo me appena rientrerà dalla sosta ci darà una gran mano".
Cosa è successo a Skrtel?
"Si è confrontato con un altro modo di allenarsi. Si è ritrovato a mettersi in pari con noi a livello fisico, ma non è stato semplice per lui. Era cotto. Poi il motivo per cui se ne è andato non lo so".
L'avversario che l'ha messa più in difficoltà?
"In Europa ci sono stati tanti attaccanti, De Bruyne ad esempio. Aguero in area di rigore si muove benissimo. Ci sono attaccanti davvero scaltri che sanno già dove va la palla".
Si è anche emozionato più volte a Bergamo.
"Meritavi la Coppa Italia, meritavi di andare avanti con il Dortmund. È rabbia perché ci metti il cuore e poi ti svanisce tutto per un episodio".
Cornelius e Kulusvski?
"Cornelius lo conoscevamo, ma ha fatto fatica ad instaurare un rapporto. Tante volte andare da altre parti ti scatta la scintilla. Anche Dejan aveva bisogna di giocare. Ibanez? Bisognerebbe chiedere al mister, le valutazioni le fa lui. Sarebbe una domanda da girare a lui, è un ragazzo a cui va data fiducia".
Autore: Redazione TA
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