Dopo anni di carestia, l’Italia torna a parlare il linguaggio dei numeri 9. In appena due partite, Kean e Retegui hanno firmato cinque gol complessivi, restituendo centralità a un ruolo che da tempo mancava di protagonisti. La nuova Nazionale di Gennaro Gattuso, oltre a grinta e intensità, ha ritrovato un’identità offensiva chiara: verticalità, presenza in area e gol. «Sarebbe folle cambiare qualcosa che funziona», ha detto il ct, confermando il tandem titolare anche per le sfide decisive contro Estonia e Israele.

Kean, galvanizzato dal ritorno al gol con la Fiorentina, e Retegui, che continua a segnare in Arabia (3 reti in 4 partite), rappresentano oggi l’asse stabile dell’attacco azzurro. Due certezze complementari: uno più esplosivo e dinamico, l’altro potente e pragmatico, ma entrambi efficaci in area.

IL RICAMBIO È PRONTO – Dietro di loro, la concorrenza cresce. L’esordiente Roberto Piccoli, protagonista con la Fiorentina e chiamato a sostituire l’infortunato Zaccagni, completa un reparto che può contare anche su Pio Esposito e Raspadori, quest’ultimo ormai duttile e capace di muoversi anche da esterno. Una profondità di scelte che offre a Gattuso margini di variazione tattica, ma anche la sicurezza di poter alternare profili diversi senza perdere incisività.

SCAMACCA E LUCCA, L’ALTERNATIVA DI LUSSO – All’orizzonte si intravedono due ritorni pesanti - sottolinea La Gazzetta dello Sport -: Gianluca Scamacca, in recupero dopo l’infortunio, e Lorenzo Lucca, che continua a crescere in Olanda e rimane nel radar azzurro. Entrambi sono destinati a tornare in corsa per un posto al Mondiale, rendendo il ballottaggio in attacco più competitivo che mai. Un paradosso felice per un Paese che, non molto tempo fa, faticava a individuare un centravanti di livello internazionale.

UNO SGUARDO AL FUTURO – La Federazione intanto guarda avanti, monitorando il talento di Nicolò Tresoldi, figlio d’arte, cresciuto in Germania e oggi titolare del Bruges. Il ventunenne, che ha già vestito la maglia dell’Under 21 tedesca, è ancora azzurrabile: se sceglierà l’Italia, dovrà farlo direttamente con la Nazionale maggiore, non potendo più cambiare cittadinanza sportiva a livello giovanile. La porta resta aperta, e la FIGC lavora con cautela per portarlo nel progetto post-Mondiale.

DAL PASSATO AL DOMANI – Nel 2021 l’Italia di Mancini vinse l’Europeo con Immobile e Belotti, centravanti di lotta e sacrificio. Oggi la nuova generazione propone un repertorio più ricco, tecnico e moderno. Kean, Retegui, Scamacca, Lucca, Raspadori, Piccoli ed Esposito formano un “settebello” che unisce gioventù, potenza e prospettiva: tutti tra i 20 e i 26 anni, tutti pronti a essere protagonisti per un ciclo lungo.

UNA NUOVA ETÀ DELL’ORO – L’attacco azzurro non è più un problema, ma un patrimonio. Dopo anni di ricerca, la Nazionale ha finalmente ritrovato la sua punta di diamante: un gruppo di centravanti giovani, affamati e diversi tra loro, in grado di garantire varietà e continuità.
Gattuso, che da giocatore viveva di equilibrio e sacrificio, ora può permettersi di sognare in grande: il futuro dell’Italia, almeno là davanti, sembra già cominciato.

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Sezione: Italia / Data: Gio 09 ottobre 2025 alle 08:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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