Roberto Donadoni ritrova la sua Bergamo

A Bergamo è nato e cresciuto, e a Bergamo ritorna. In veste di allenatore del Parma, con una carriera di calciatore di prestigio alle spalle, e con la nuova vita da guida tecnica nel pieno della sua attività. All’andata non era ancora sulla panchina dei ducali (partita che ha visto vittoriosa l’Atalanta per 2-1 grazie alla doppietta di Moralez), ma ora avrà l’occasione per affrontare la squadra che lo ha lanciato nel calcio che conta.

Roberto Donadoni è nato il 9 settembre 1963 a Cisano Bergamasco ed è cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta. Con la squadra bergamasca, dal 1981 al 1986, ha collezionato in totale 123 presenze e 7 reti. 96 in campionato (5 le reti), 22 in Coppa Italia e 5 in Europa (2 i gol). Nel 1986 passa al Milan dove vince praticamente tutto. In 12 di carriera rossonera colleziona ben 263 presenze, riuscendo anche a realizzare 18 gol. Nell’anno in cui approda nella squadra milanese, viene anche chiamato per la prima volta in Nazionale (esordio l’8 ottobre 1986). In 10 anni di azzurro conquista 63 gettoni e 3 reti, disputando i mondiali nel 1990 e nel 1994.

Da allenatore inizia guidando il Lecco al 9° posto in C1, nella stagione 2001/2002. l’anno successivo viene ingaggiato da Spinelli e con il Livorno raggiunge il 10° posto in cadetteria. Nel 2003 approda al Genoa, parentesi più sfortunata della sua carriera. Dopo sole 3 partite, coincise con 3 sconfitte, viene esonerato e sostituito successivamente da De Canio. La cosa curiosa è che la partita che l’ha giustiziato è stata proprio contro l’Atalanta. Il presidente Preziosi, al termine del secco 3-0 subito contro i bergamaschi ha così motivato la scelta dell’esonero del tecnico: “Donadoni ha sbagliato troppo. La sconfitta con il Livorno era tutta da attribuire a suoi errori, poi con il Torino c' era stato qualche miglioramento, ma contro l' Atalanta siamo ripiombati negli abissi. Mai visto niente di così brutto. Tatticamente siamo stati disastrosi, sulla nostra fascia sinistra ci hanno spaccati. Mi sono vergognato”. Da lì in poi una ripresa sorprendente. Nel 2005 torna al Livorno, ed in serie A ottiene uno storico 8° posto, che gli permette di passare alla guida tecnica della Nazionale Italiana dopo i Mondiali del 2006. La sua avventura si chiude però nel 2008. L’anno successivo passa al Napoli, dove viene sostituito da Mazzarri. Nella stagione 2010/2011 guida il Cagliari al 14° posto e il 9 gennaio di quest’anno viene chiamato sulla panchina del Parma, subentrando a Franco Colomba.