Venti milioni di euro. La cifra versata dall'Atalanta all'Udinese per portare a Bergamo Juan Musso quest'estate ha fatto storcere il naso a diversi tifosi nerazzurri. Eppure, sono bastate appena tre partite al portiere argentino per zittire ogni critica e conquistare in toto la sua nuova piazza. In particolar modo, dopo la sua straordinaria prestazione al debutto in Champions League sul campo del Villarreal.
Per commentare l'exploit del talento classe 1994, TuttoMercatoWeb.com ha intervistato proprio chi l'ha visto sbocciare a suon di parate e interventi decisivi: Fernando Gayoso, ex preparatore dei portiere di Musso al Racing Club che oggi svolge il medesimo ruolo tra le fila del Boca Juniors.
Gayoso, si sarebbe mai aspettato un Musso così?
"Assolutamente sì. Fin dal primo giorno in cui ho conosciuto Juan, quando allenavo i portieri del Racing Club ad Avellenada, ho capito che mi trovavo davanti a un potenziale campione. Un giocatore da Nazionale, tanto per capirci".
In Europa ha non a caso bruciato le tappe, prima all'Udinese e ora all'Atalanta.
"Non avevo dubbi su questo, sapevo dentro di me che Musso avrebbe potuto trionfare e trovare la sua consacrazione nel grande calcio europeo. L'Atalanta, e la Champions League, rappresentano il giusto premio per un portiere con la sua personalità e le sue qualità. Juan farà tanta strada".
Che ricordo ha di Musso al Racing?
"Ho tanti bei ricordi legati a Juan... Mi colpirono subito, da ex portiere, la sua forza di gambe e l'agilità nei suoi interventi. Se devo citare un momento in particolare, ripenso al giorno in cui gli abbiamo annunciato che avrebbe debuttato in campionato e sarebbe diventato il nostro portiere titolare. Fu l'inizio di una vera favola per lui".
Musso oggi può ambire anche a essere il numero uno dell'Albiceleste?
"Secondo me sì. Col passare del tempo e acquisendo sempre più esperienza a livello nazionale e internazionale, Musso si contenderà sicuramente i guantoni da titolare della Nazionale argentina. Ha tutte le carte in regola per diventare il nostro nuovo numero uno".
Chiosa inevitabile sul passato nel basket di Juan Musso: quanto crede che possa averlo aiutato a diventare un grande portiere?
"Molto. Il fatto di essersi rapportato prima al basket (ci ha giocato fino a 10-11 anni, ndr) che al calcio ha potenziato ulteriormente le sue capacità fisiche e tecniche, fin da bambino. Questa si è rivelata un'autentica arma in più per Juan, perché lo ha aiutato ad avere maggiore reattività ed esplosione, oltre che presenza fra i pali".
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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