Uno è dolorante, ma sorridono tutti e tre. La trasferta di Tallinn, tutt’altro che impossibile e siamo riusciti persino a incassare un gol, conferma la prolificità del nuovo corso azzurro di Gennaro Gattuso. E fa sperare che, a prescindere da quanto i Mondiali siano vicini o lontani, la Nazionale possa aver davvero risolto uno dei suoi problemi più annosi. Tre colpi, un messaggio. Ha aperto le marcature Moise Kean, poi uscito per infortunio. Mateo Retegui, nell’ordine, si è procurato e ha sbagliato un calcio di rigore, poi ha trovato la rete. E alla fine è arrivato Francesco Pio Esposito, il più giovane e pure il più atteso perché le speranze dell’Italia pallonara, che non vede un nove di caratura mondiale da troppi anni, sono riposte  in gran parte sulle sue spalle larghe.

Con l’Estonia - giova ripeterlo: non l’avversario più temibile - hanno segnato tutti e tre. Kean è uscito infortunato, ma ha confermato il suo feeling col gol: cinque nelle ultime quattro in maglia azzurra. Con Israele è difficile immaginarlo in campo, ma l’ingresso del baby campione (potenziale? Già affermato? Chi lo sa) dell’Inter ha restituito a Gattuso a possibilità di schierare due punte vere, come gli piace fare e come questa Nazionale gli consente di fare. Resta il dubbio su Retegui, nonostante le marcature: dall’Arabia, la continuità non è per niente una cosa scontata. Ma i sorrisi sono tre e fanno immaginare che si possa essere risolto un problema che avevamo da troppo tempo.È una via diversa da quella “italiana” per raggiungere l’obiettivo: fare un gol in più degli avversari. Magari con un centravanti, anzi tre: Ringhio ha persino l’imbarazzo della scelta. 

Sezione: Italia / Data: Sab 11 ottobre 2025 alle 22:55 / Fonte: TMW
Autore: Daniele Luongo
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